(italiatv) Ogni anno in tutto il mondo viene dedicato uno o più giorni alla memoria dei defunti; ci si riunisce, secondo le tradizioni in mestizia e sacralità, in meditazione o festeggiamenti, per la commemorazione della Morte. Sono tradizioni ancestrali, legate alla paganità o al rituale religioso.
Halloween, la festa piu’ famosa, è la contrazione di All Allows Eve, il nostro Ognissanti; Samhain, ossia Summer’s End, è l’evento della fine estate celtica, di matrice culturale continentale alla quale il cristianesimo si è imposto, sostituendosi e mutuandone le ricorrenze religiose, come nel caso appunto di queste due celebrazioni.
Anche nell’antica Roma si festeggiava Pomona, dea della fertilità, raccogliendo semi e frutti da dedicare ai defunti, ma era in febbraio. E come canta Sting, Soul cake, il Souling è la preparazione del cibo propiziatorio per questa ricorrenza, il Pan dei morti, da distribuire e condividere nella notte, con protagonisti i bambini mascherati, al grido di “dolcetto o scherzetto”, tra teschi e zucche vuote e illuminate, a scacciare i demoni malintenzionati, come da rituale.
E’ stata l’Irlanda dell’immigrazione, nell’800, che ha esportato questa tradizione in America, diventando poi col tempo un fenomeno di merchandising, esteso un po’ dappertutto. Ma in realtà è la celebrazione del capodanno celtico, al termine dei raccolti estivi, festeggiato col consumo delle carni e ortaggi. Ma diamo uno sguardo alle simili ricorrenze nel mondo:
Dìas del los Muertos, in Messico, festa diventata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, il 2 novembre, consumando Pan de los Muertos e calaveras dulces, famosa per le coloratissime maschere e composizioni floreali, sfilate in musica e carri allegorici, con gli Sugar Skull.
Halloween a New Orleans, città stregata per antonomasia, per la vigilia di Ognissanti, anche qui con moltitudine di persone truccate e mascherate a tema stregonesco, in giro per le vie tra macabre decorazioni e ininterrotta street music.
Boon Para, in Thailandia, che si protrae per tre giorni, ma tra luglio ed agosto, dominata da fiaccole, danze e musiche etniche, che culminano con la preghiera al Buddha.
Cina, tra il 4 ed il 6 aprile, Qingming, giorni dedicati alla pulizia delle tombe, consumando cibo freddo poiché non si possono accendere fuochi nei giorni che segnano la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera.
Indie, tra il mese di settembre e ottobre, secondo il la luna nuova, considerata anche festa della Luce o Diwali, offrendo alla Dea Durga, terribile e protettiva cibo e dolci per non cadere vittime delle sue ire.
Cambogia, qui la festività dura ben quindici giorni, durante i quali si segue il medesimo rituale di offerte in cibo, per pacificare i morti che, per l’occasione son liberi di vagare nel regno dei vivi.
Guatemala, nei primi giorni di novembre, con uno spettacolare rituale sfoggio di giganteschi aquiloni multicolori, per ravvivare lo spirito celebrativo.
Mauritius, il 1°novembre, Ognissanti e Giorno dei Defunti, giorni durante i quali ci si reca presso i cimiteri, molto curati, da sembrare giardini, decorati con tanti fiori e presso i quali si condivide una sorta di picnic accompagnato dall’immancabile rum e musica ad alto volume.
Bolivia, la Festa dei Saluti dedicata ai propri trapassati, ma in atmosfera allegra, consumando focacce, torte, dolci, preparati doviziosamente per l’occasione, senza dimenticare il liquore a base di mais, che scorre copiosamente. Si accendono ceri votivi e ci si raduna in gruppi conviviali fino al giorno successivo.
Filippine , anche qui si assiste a grandi eventi celebrativi, ricongiungendosi ai parenti lontani per festeggiare in famiglia, dal 31 di ottobre sino al 2 di novembre, ovviamente sempre intorno a tavole ben imbandite per l’occasione, tra musiche e danze tradizionali. Si onorano le tombe con grandi pulizie e anche riassetti domestici, per ben omaggiare i propri cari.
Da noi, in Lombardia, si usa lasciare un recipiente d’acqua per dissetare i morti, mentre in Friuli, un lumino acceso, acqua e pane, fuori dell’uscio di casa.
In Trentino si lascia la tavola apparecchiata e imbandita per coloro che verranno dall’Oltre a far visita nella notte, così come in Piemonte e Val d’Aosta. In Liguria si servono fave secche e castagne, tipiche di stagione , mentre in Umbria si preparano gli “stinchetti dei morti”.
In Abruzzo anche si lascia la tavola apparecchiata, oltre alla preparazione delle zucche vuote illuminate.
In Sicilia, i protagonisti sono i più piccoli, che se son stati bravi, riceveranno i “pupi di zuccaro” e la frutta martorana, a base di pasta di mandorle.
Insomma in tutto il mondo si dedica un tempo particolare alla sacra memoria dei defunti, con un rituale da vivi, evento in bilico tra lo spirituale e lo scaramantico, a fugare il dolore e la lontananza fisica, avvicinando quel sottile velo tra i due mondi.